DETTAGLI DIMENTICATI?

STORIA
1910 - 1930

Per la costruzione di una barca si cominciava da un’attenta selezione del legname più adatto nei boschi del Tombolo e di San Rossore, che poi veniva tagliato nella segheria del Cantiere. Si passava quindi alla stagionatura del legno, che durava oltre un anno e che in genere avveniva all’aperto, ma che poteva anche essere immerso nelle acque del fiume Arno, se si trattava di una qualità più giovane. La fase successiva era la cottura delle tavole dentro le vasche che contenevano l’acqua bollente per conferire l’elasticità. Infine aveva inizio la fase progettuale della barca, a partire dallo schema generale che veniva tracciato a terra oppure su tavole di legno, senza utilizzare il metro. Alle varie lavorazioni necessarie alla costruzione dell’imbarcazione contribuivano circa 15/20 addetti.

Allora il cantiere sorgeva a Pisa in piazza San Paolo a Ripa d’Arno, come testimonia una vecchia foto del 1919 in cui è ritratto Odoardo Fontani con il figlio Carlo e un artigiano, e lì vennero costruite nel 1933 le imbarcazioni per le Regate storiche di San Ranieri. Il cantiere di Pallino era, per la città, un punto di attrazione: sulle sponde dell’Arno lo frequentavano molti illustri pisani,tra gli altri, il pittore Spartaco Carlini, al quale sono attribuite le decorazioni delle originali barche in legno delle regate storiche di San Ranieri.

1930 - 1980

Dal Cantiere Fontani uscivano anche motoscafi e barche da pesca per i Savoia, che all’epoca avevano la loro residenza estiva a San Rossore. Attraverso le foto sbiadite, i vecchi strumenti, i disegni sui tavolacci e soprattutto attraverso il ricordo di chi, più direttamente, ne ha ereditato il mestiere, sembrano poter rivivere i suoni, i colori e la vita frenetica e variegata che da sempre hanno animato arsenali e cantieri: uno spaccato di vita vissuta, di sapere e di fatica che accomuna l’antico al nuovo, in cui i tempi importanti erano quelli che regolavano la trasmissione del sapere. Tempi lunghi, come si è visto, al momento che si entrava in cantiere poco più che bambini e si diveniva maestri, cioè carpentieri specializzati, solo dopo molti anni di lavoro. Pallino assunse la qualifica di “maestro” dalla Capitaneria di Porto di Livorno nel 1933, all’età di 57; il figlio Enzo divenne maestro nel 1951, all’età di 36, dopo 15 anni, 3 mesi e cinque giorni di lavoro presso il padre. Le pergamene conservate ancora oggi dagli eredi Fontani testimoniano i numerosi premi conquistati dal Cantiere in occasione dei concorsi che si svolgevano in epoca fascista per la barca più bella: le imbarcazioni da lavoro, adibite al trasporto merci e alla pesca, erano infatti adornate in modo speciale per partecipare alla gara. Con il figlio Enzo, titolare anche di una ditta di costruzioni specializzata in lavori di escavazione e di costruzione sull’acqua che alla fine degli anni ’50 venne incaricata della ricostruzione della Lega Navale di Pisa e delle banchine sulle sponde del fiume Morto, il Cantiere Fontani ha avuto altre sedi, dal Canale dei Navicelli alle strutture in Barbaricina, e, a partire dal 1960, nella Golena d’Arno, dove è stato il primo a insediarsi.

1980 - 2016

Negli anni 80 con l’avvento della vetroresina si è interrotta l’attività di costruzione di barche e ha avuto inizio quella commerciale, di rimessaggio e servizi. In una prima area di oltre 8.000 metri quadri, di cui 1.000 coperti, e una seconda darsena alla foce del fiume, lavorano persone specializzate non solo nel diporto, ma anche nell’allestimento di imbarcazioni e di battelli professionali, come ad esempio i rib del 9° Reggimento D'Assalto Paracadutisti “ Col Moschin”, dei Vigili del Fuoco di Pisa e di Livorno, dei Carabinieri di Livorno, della Provincia di Pisa, dell'Ente Parco M.S.M.. Con la vendita di barche e gommoni fino a 12 metri di prestigiosi marchi e la concessionaria esclusiva per Pisa e provincia dei motori marini Yamaha, il Cantiere si propone con la sua esperienza ormai da anni sul mercato nautico regionale.

OGGI

Antiche barche del palio di San Ranieri: i Maestri d'ascia Fontani lavorano al restauro

 

da www.pisainformaflash.it

 


Era il 1935 quando i Maestri d'Ascia pisani Fontani costruivano le quattro barche, ognuna rappresentante un quartiere della città, che gareggiavano il 17 giugno in occasione del palio di San Ranieri.

Quelle barche, oggi, grazie alla collaborazione tra Comune di Pisa e Navicelli Spa, tornano a vita nuova: parte già da oggi, mercoledì 23 ottobre, il recupero delle quattro imbarcazioni.

«Finalmente queste quattro barche, che erano finite a Calci e che poi sono state trasportate sotto una tettoia in via Andrea Pisano, ora sono ospitate in un luogo consono alla loro importanza, al loro valore storico e tra qualche tempo avranno anche una vita nuova. - ha dichiarato l'assessore alle manifestazioni storiche, Federico Eligi - Abbiamo dato il via ad un'operazione di restituzione alla città di un patrimonio unico, e il fatto che la Navicelli abbia deciso di appoggiare questa iniziativa testimonia il legame tra tradizione e futuro nel segno di quella pisanità che ci lega tutti. Il nostro obiettivo è che le barche non siano solo restaurate per essere esposte, ma per tornare in acqua: si potrebbe proporre ai nostri equipaggi di fare una doppia gara, una con le imbarcazioni restaurate e l'altra con quelle in vetroresina utlizzate attualmente».

continua  su www.pisainformaflash.it 

Articolo di Francesca Paolini

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